La vita di San Francesco
Francesco nacque ad Assisi nel 1181 (o nel 1182) da Pietro di Bernardone e Madonna Pica. Spensierato e alla ricerca di avventure, nel 1202, durante la guerra tra Perugia e Assisi, venne fatto prigioniero e tenuto in ostaggio, fin quando il padre non lo riscattò. Nel 1205 pensò di unirsi all’armata di Gualtieri di Brenne, in partenza per la Crociata, ma tornò ad Assisi, a seguito di una visione mistica. Lo stesso anno ricevette il celebre messaggio dal Crocefisso di San Damiano, che iniziò a ricostruire nell’estate dell’anno seguente. Prese avvio così la sua conversione, che lo portò a rivedere completamente la sua vita e a fondare l’ordine che da lui prese il nome. Nel 1209 scrisse una breve Regola per se stesso e per i suoi undici compagni, la quale ricevette l’approvazione di Papa Innocenzo IIII. La Domenica delle Palme del 1212, accolse santa Chiara alla Porziuncola, dando così avvio al ramo femminile della nuova famiglia religiosa. Dopo aver raccolto attorno a sé diversi compagni, promosse una fervente attività missionaria, raggiungendo personalmente nel 1219 la Terra Santa per incontrare il Sultano. Nel novembre del 1223 Papa Onorio III approvò la nuova Regola definitiva. Lo stesso anno, durante la messa di mezzanotte a Greccio, Francesco realizzò il primo presepe della storia. Nel 1224, durante un lungo ritiro sul monte della Verna, il Serafico Padre, ricevette le stimmate, segno tangibile della sua partecipazione alla Passione di Cristo. Un anno dopo, afflitto da un problema agli occhi, si ritirò per qualche tempo a San Damiano, con santa Chiara e le sue consorelle; sebbene fosse quasi cieco, compose la maggior parte del Cantico di Frate Sole. Tra il 1225 e il 1226 si reca a Fontecolombo e poi a Siena, ma consapevole del suo stato di salute dettò la sua Ultima volontà. Nel settembre dell’anno successivo, stando nella casa del Vescovo di Assisi, dettò il suo Testamento e chiese di essere riportato alla Porziuncola. La sera di sabato 3 ottobre del 1226, circondato dai suoi confratelli, il Serafico Padre rese l’anima al Signore, che tanto aveva amato in vita, da rendersi in tutto e per tutto simile a Lui. La sua fama di santità non lasciava dubbi e, dopo un processo canonico di soli due anni, il 16 luglio del 1228, venne elevato alla gloria degli altari da Papa Gregorio IX.